Il “Classico del mutamenti dei tendini” (易筋经, Yi Jin Jing) è una sequenza tradizionale di qi gong che studia la postura, la forza dell’energia esterna ed il movimento a spirale interno per comprendere come il corpo si trasformi e cresca. Insegna come la crescita reale avvenga solo agendo entro le proprie possibilità, lambendo piacevolmente i propri limiti per riuscire, rispettandoli, a superarli.
Sono esercizi di apertura e pulizia dei meridiani energetici ed osteotendinei: il risultato più immediato è una piacevole sensazione di leggerezza, più voglia di fare, ed anche maggiore disponibilità e simpatia. Questo rende più semplice trovare e seguire i proprio Tao.
La forma proposta è di codifica recente, post rivoluzione culturale. Come tutte le forme di Yi Jin Jing che si studiano oggi. Infatti, il testo classico, di cui tra poco si legge la storia, parla in realtà di un principio di funzionamento del corpo e delle “membrane” (Huang, il tessuto connettivo). Tutti i maestri di qi gong di autentica tradizione che ho incontrato, a un certo punto dell’addestramento cominciano a parlare delle membrane e dei metodi per distenderle e farle abitare dal QI. Quest’ultimo è l’unico agente di cambiamento corretto (zheng) e duraturo per la trasformazione del corpo e, a seguire, della Mente e del Cuore.
L’accumulo del Qi nelle membrane HUANG è il cuore del seminario sul Classico dei Tendini, dove vengono svelati e approfonditi tutti i principi di pratica di questa tecnica così del QI Gong.
Prima di proseguire, è bene approfondire il concetto il Qi Gong e capirne il significato, puoi farlo leggendo questo articolo.
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La storia
L’origine di queste serie di esercizi è un piccolo mito: si dice sia stata codificata da Bodhidharma (anche conosciuto come DaMo), un monaco buddista indiano vissuto tra il V e VI secolo. Egli portò il dharma in Cina: questo si mescolò proprio con il taoismo dando vita al buddismo Chan (che in Giappone diventerà Zen). Va rilevato che alcune fonti attestano il primo contatto del buddismo con la cultura cinese intorno al I o II secolo d.C, grazie ai passaggi della Via della Seta.
Si dice che Bodhidharma, giunto al tempio di Shaolin, trovò i monaci in condizioni fisiche carenti, coinvolti solo dalle coltivazioni interiori. Allora si ritirò per nove anni in una grotta alla ricerca di metodi che unissero l’interno con l’esterno. Emerse dal ritiro con due documenti: l’Yi Jin Jing (Mutamento dei Tendini) e lo Xi Sui Jing (Lavaggio del Midollo). Egli raccolse le immagini e le pratiche che aveva ricevuto in meditazione in un manoscritto in lingua indù. Questo testo fu rinvenuto dentro un muro, grazie al crollo di una parte del tempio. Per la sua traduzione, fu portato al monte Emei dal monaco BanCi MiDi. L’Emei fu un ritiro sacro al Tao fino al III Secolo d.C. La traduzione originale del testo fu ripresa anche da varie scuole taoiste (tra cui la DaMo Pai, che coltiva i metodi del Tuono). Ad oggi, il Classico dei Tendini è praticato, con alcune variazioni, sia da scuole taoiste che buddiste.
Benefici del Classico dei Tendini
Il lavoro del Classico dei tendini non è limitato a questa forma che si presenta in video e di cui si danno dettagli. Questa forma, infatti, è VUOTA di principi e non serve a nullla, nemmeno a sviluppare i tendini.
In realtà l’Yi Jin Jing è un percorso di trasformazione interiore che parte dalla forma per arrivare agli aspetti più sottili dello Spirito. Questo avviene attraverso Huang, le membrane, che sono il luogo dove si incamera il qi per rendere il corpo leggero e sano. Ecco quindi alcuni benefici che si ottengono portando il qi nei Huang:
- Imparare come lavorare correttamente con la propria struttura tendinea rende il corpo vigoroso
- Potenzia l’equilibrio yin-yang dei 5 elementi
- Tutti i problemi posturali e le sindromi dolorose vengono ridotte e superate
- Distende il tessuto connettivo ed aumenta la capacità articolare di movimento
- Le articolazioni vengono lubrificate e lavorano in sicurezza grazie alla protezione strutturale del sostegno tendineo
- Sostiene naturalmente il fegato e la cistifellea, regolarizza il rapporto di controllo tra legno e metallo
- Aiuta i praticanti di tai chi chuan e qi gong a comprendere la radice meccanica del movimento spiraleggiante
- Prepara il corpo a mantenere la posizione eretta durante la meditazione
- Fa dimenticare il senso di pesantezza che a volte abita il corpo e le gambe, usando i corretti principi posturali (che si rifanno allo YIN-YANG)
Come sempre, è fondamentale il supporto della Mente per guidare il corpo in un’attività senza sforzo e piacevole: il movimento è sorretto solo dal qi e dall’intenzione (il crescente potere Yi). E dalla voglia di fare e stare bene.
Si parla di tutto questo e di molto di più nel video corso sul classico dei tendini, con ben 8 lezioni sui principi autentici del qi gong dell’Yi Jin Jing.
Infatti, il classico dei tendini è metodo di lavoro basato su principi chiari e semplici: o si riesce a realizzarli oppure no. Non c’è nulla di misterioso, non c’è da aspettare per sapere se si è capito o si sta eseguendo correttamente il lavoro. Senza questi principi la forma rimane vuota. E serve a molto poco, forse a un leggero rilassamento.
Lo Yi Jin Jing (Classico dei tendini) è in grado di mutare i tendini e la forma, lo Xi Sui Jing (Lavaggio dei Midolli) è in grado di mutare il midollo e lo Shen.
Frammento del Classico del mutamento tendineo
Entrambi possono aumentare l’audacia, la potenza, la saggezza e l’intelligenza.
Yi Jin Jing: il video di pratica
Come si pratica la sequenza
L’Yi Jin Jing è formato da vari metodi che coltivano, gradualmente, le sostanze e le materie del corpo e del non-visibile. In questo articolo ci occupiamo di della sequenza di movimenti moderna, che deve essere riempita dai principi tradizionali per essere efficace.
Questa sequenza di qi gong conta 12 esercizi, ognuno dei quali può essere ripetuto una o più volte. Ogni esercizio serve per attivare i tendini e avvolgerli intorno alle ossa. Questo è il secondo principio di pratica dell’Yi Jin Jing che occorre studiare.
Qui giace il senso di tutta la pratica: l’avvolgimento è reale. O si fa, oppure non si riesce a realizzarlo. La verifica è immediata.
Tutta la sequenza è un esercizio completo per l’equilibrio e il potenziamento dei 5 elementi nel corpo. Chi conosce proprie debolezze costituzionali o momentanee può eseguire due o tre esercizi per una miglioramento specifico seguendo le indicazione che seguono.
Nel Qi Gong si lavora con l’energia. Per attivare questa energia e far scorrere il qi, occorre stabilire le polarità. Scopri i 5 tipi di Qi Gong e quali sono i benefici.
Esercizio n. 1, 2 e 3
Queste figure attivano i tendini ed i legamenti di braccia e gambe in ogni direzione. Sono un esercizio completo, tanto che anche da soli sono sufficiente per la corretta coltivazione della trasformazione tendinea, rispettando i principi di lavoro interno e mentale. Si può usare anche la lingua: questa è il “germoglio del Cuore” e si dice sia connessa con i tendini.
Le tre figure attivano il triplice riscaldatore e fanno emergere i soffi profondi, includendoli nel lavoro con l’energia esterna.
Esercizio n. 4
Mantenendo stabile il radicamento di gambe e bacino, si scopre il reale potenziale delle braccia che vorticano libere come rami nel vento. Per cogliere le stelle in Cielo occorre sprofondare nella Terra. Per girarsi veramente, occorre mantenere stabile la propria base ed attivare tutti i piccoli muscoli rotatori delle vertebre. Come il bacino è radicato, allo stesso modo si comincia a comprendere il radicamento delle scapole.
Rinforza i reni ed accende il fuoco del Ming Men, la Porta della Vita: vero e proprio altare del corpo dove il fuoco va tenuto sempre acceso.
Esercizio n. 5
Connette il lavoro di braccia e gambe con quello del tronco. Attiva la spirale nella colonna vertebrale e rende più flessibile l’articolazione sacro-iliaca. Si comincia a lavorare con il potere Yi utilizzando la forza di contrapposizione (in questo caso immaginaria) dei buoi che tirano in direzione opposta all’azione della forza. Questo crea equilibrio ed attivazione di tute le fasce muscolari, sia quelle agonista che quella antagonista al gesto.
Coinvolge attivamente tutti i meridiani di mano e piede, oltre che vaso governatore e di concezione.
Esercizio n. 6
Maggiore coinvolgimento dei tendini del cingolo scapolo-omerale. Ruotare le spalle per sostenere la montagna. Lavora principalmente sui meridiani di polmone ed intestino crasso, legati dal ciclo di controllo metallo-fuoco.
Esercizio n. 7
La colonna vertebrale si torce, ruota, si flette stimolando ancora una volta i piccoli muscoli rotatori così importanti per mantener una postura armonica e flessibile. Con la testa si arriva a guardare il sacro, la punta della sciabola. Si può usare il respiro per aprire il costato ed allentare le tensioni nella zona dorsale.
Stimola il meridiano di rene e vescica, insieme a fegato e cistifellea.
Esercizio n. 8
Esercizio ottimo per nutrire lo yang. Attiva tutti i meridiani di piede e mano, armonizza i tre riscaldatori e l’asse reni–cuore. Avviene un’ottima stimolazione del punto VB-30, al centro della natica, allevia i dolori di schiena (zona lombare) e gambe.
Esercizio n. 9
Attiva lo Yi e lo Shen. Esercita un’ottima torsione sulla colonna che sostiene vescica e cistifellea. La stessa torsione libera l’anca e tonifica il pavimento pelvico.
Viene stimolata la milza e la protezione del centro.
Esercizio n. 10
Ancora un artiglio, per attivare la struttura tendinea di braccia e spalle. Anche la struttura di gambe e tronco viene messa alla prova dalla postura della tigre che inarca la schiena. Occorre mantenere il vigore e la fierezza della tigre nella movenza e nello sguardo.
Armonizza l’asse metallo-legno.
Esercizio n. 11
Nutre il mare dei midolli (le dita battono il tamburo). Libera il cuscino di giada.
Unisce il vaso governatore e di concezione. Protegge il centro. Sostiene la Terra. Nel Classico è scritto: il loro metodo di addestramento, paragonati alla famiglia taoista del Lian Jing (“addestrare l’essenza”), del Lian Qi (“addestrare il Qi”) e del Lian Shen (“addestrare lo spirito”), sono reciprocamente correlati, e il loro Yi (“fine” o “intenzione”) nella pratica è esattamente lo stesso.
Esercizio n. 12
Questo esercizio conclusivo strizza il dan tian e coltiva il centro. Armonizza lo yin e lo yang. Favorisce lo scarico delle tossine. E’ importante realizzare questa figura rispettando i propri limiti fisici. Questo discorso vale per ogni forma, ma in questo caso può venire la voglia di arrivare a toccare terra con le mani e compromettere l’esecuzione. Occorre ricordare il principio dell’avvolgimento tendineo, l’unico che rende questa forma VIVA. Anche in questa figura finale, occorre trovare un equilibrio: se non si riesce a toccare terra oppure i piedi si possono poggiare le mani su stinchi, ginocchia o cosce. Ciò che conta è scoprire come attivare i tendini nell’ambito della propria struttura fisica. Rispetto e conoscenza di se stessi sono, come sempre, gli scopi della pratica.
La famiglia dell’elisir si nutre con un addestramento interno. Coltivare la vita è il maggior sostegno alla coltivazione del Dao: essa è la scala ed il viaggio. Ha la stessa funzione dei metodi Lian.
Frammenti del Classico del mutamento tendineo
Una volta raggiunto il traguardo, la vita ed i metodi devono essere abbandonati: ciò che conta, a questo punto, è non esitare.
SEMINARIO COMPLETO SULL’YI JIN JING
Conclusioni per una pratica corretta
Ciò che conta in queste figure è comprendere e applicare il principio interno. Questo può essere realmente ricevuto solo da un insegnamento vero. Per questa comprensione profonda, che include tutte le sottigliezze meccaniche ed energetiche di questo antico qi gong, si rimanda al videocorso completo sull’Yi Jin Jing.
E’ utile ripete che tutti i maestri a un certo stadio dell’addestramenti nei metodi del qi gong tradizionale o del tai chi chuan parlano e trasmettono il Classico dei Tendini, non come un set di forme e figure ma come dei principi da applicare a OGNI MOVIMENTO.
Non tutti sono, però, davvero a conoscenza della struttura fisica che dà sostanza all’apertura dei Huang (il tessuto connettivo) e li rende accoglienti per il deposito del qi, che è lo scopo della pratica.
Rimane sempre la gioia di muovere il corpo e crescere insieme a tutte le cose che si hanno intorno.
Che ognuno possa incontrare il corretto insegnamento, sulla Strada abbondante del Tao.
Esistono infatti vari tipi di qi gong: si identificano fino a 5 differenti tipi di qi gong, con differenti metodi e pratiche.
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