Dolori alla cervicale e alla zona lombare sono per molti all’ordine del giorno, anche a causa dello stile di vita che si conduce. Esiste un tipo di qi gong (lavoro con l’energia) che può alleviare proprio questi problemi. E offrire infiniti altri benefici a livello del qi.
Parliamo della sequenza Xing Shen Zhuang, qi gong focalizzato proprio sulla colonna vertebrale per motivi sia fisici e grossoloni, che sottili.
In generale, infatti, si identificano fino a 5 tipi di qi gong che si occupano di vari tipi di guarigione. Vediamo di seguito come prendersi cura della spina dorsale grazie all’arte di nutrire la vita.
Cosa significa Xing Shen Zhuang
Come spesso accade nelle tecniche taoiste, il nome ha un sapore iniziatico. Quando si comprende il nome, significa che si possiede un reale gong fu anche nella tecnica.
Nel nostro caso Xing Shen Zhuang, 形神桩 si divide nelle seguenti parole:
- Xing, 形 è la forma, come ad esempio quella del corpo e degli strati più densi del sistema energetico;
- Shen, 神 è lo spirito, la parte più immateriale e che si manifesta come un bagliore nei segmenti più avanzati della pratica;
- Zhuang, 桩 è il “pilastro”, inteso come “sequenza di movimenti”, oppure “metodo”.
Una traduzione che può rendere l’idea è “la sequenza che porta il senza-forma nella forma”.
Si affaccia subito una prima dicotomia duale, che fa pensare alla reale natura della colonna vertebrale: come prima cosa, essa è il pilone centrale sul quale si erge il corpo e quindi ne sostiene la forma (xing, 形); poi, come seconda cosa, la sua parte ossea difende il midollo spinale, ovvero custodisce il sistema nervoso centrale che è privo di forma. Infatti, il midollo veicola gli impulsi nervosi, le informazioni afferenti ed efferenti inclusi i pensieri e le emozioni, anche come manifestazione dello shen piccolo (la personalità).
Xing Shen Zhuang ha come obiettivo proprio quello di integrare questo duale (forma e senza-forma), incluso far tornare lo shen (privo di forma) nel corpo, che fa parte del mondo manifesto (e ha quindi una forma).
Storia della Xing Shen Zhuang
Xing Shen Zhuang risulta essere un’antica forma codificata tra l’anno 1000 e il 1200 dell’era moderna.
Probabilmente una derivazione degli animali di Emei Shan, dai quali riprende alcuni esercizi portandoli a un’intenzione più specifica. Diffusa a livello planetario in epoca molto più recente, negli anni ’80 il dottore cinese Pang Ming ne ha fatto un metodo del suo sistema, rendendola “ondeggiante”. Portata in Europa dal maestro Wang Ting Jun, ha trovato larga diffusione anche in Italia.
Le radici della forma si rintracciano tra le scuole alchemiche del taoismo. Veniva insegnata per sviluppare il gong fu di “sedere a lungo”, propedeutico alla meditazione prolungata. In particolare, per sviluppare la qualità del “corpo come un ceppo secco”, al fine di superare dolori e distrazioni dovuti alla postura errata, che possono disturbare una seduta di meditazione.
È forse l’unico qi gong, anche detto “arte di nutrire la Vita”, che si focalizza unicamente sulla colonna vertebrale (il pilastro di giada) per sviluppare la mobilità fisica e per altre opere sottili.
A cosa serve la Xing Shen Zhuang
Oltre a questo insegnamento iniziatico, altro obiettivo della sequenza è quello di “sedere a lungo” (in meditazione). Infatti, lavorando sulla colonna vertebrale, vuole trasformare il corpo per renderlo il miglior veicolo dello stato di assorbimento meditativo.
Come si sa, in ogni tradizione il presupposto per una buona meditazione è “sedere tranquilli, con la schiena eretta”. E il Tao non fa eccezione.
Unire il senza forma nella forma: sedere a lungo con una colonna vertebrale flessibile (e quindi senza il disturbo dei vari dolori alla schiena che, praticando Xing Shen Zhuang, si alleviano gradualmente fino a scomparire) e un sistema nervoso equilibrato tra simpatico-parasimatico (che permette alle emozioni e ai pensieri, che spesso sorgono nella quiete, di calmarsi e armonizzarsi).
Inoltre, ogni esercizio lavora su specifici punti dell’Orbita Microcosmica: si comprende come questa sequenza sia il ponte tra il lavoro fisico e quello alchemico.
Al giorno d’oggi molte persone hanno problemi con la colonna vertebrale: mal di schiena, dolori al collo, schiacciamenti e scivolamenti vertebrali. Ecco che questo antico tesoro diventa indispensabile e utile a moltissimi: aiuta infatti a lenire i dolori e favorisce la corretta corrispondenza tra corpo vertebrale e relativo disco.
Privandola dei dolori, questa sequenza permette alla mente di essere meno distratta, di quietarsi con una seria di metodi che sono il cuore dell’insegnamento di questo qi gong.
Una sequenza per il benessere della schiena, per il benessere della Mente. Per portare ciò che “non ha forma, nella forma”.
Partendo da una colonna vertebrale leggera e senza dolori.
Come praticare la Xing Shen Zhuang
Di seguito vengono date delle indicazioni pratiche per completare la Xing Shen Zhuang. Si ricorda che il cuore della sequenza è il ritorno dello shen al corpo, oltre che il lavoro più sottile con i punti dell’Orbita Microcosmica.
In un paragrafo precedente si può accedere anche al video, utile a chi conosca già la sequenza e voglia praticare. Il video copre solo la parte esterna di questo qi gong.
1. Il collo della gru, della tartaruga e del drago
Muovere il collo agevolmente, come la gru che si allunga per immergere il becco nell’acqua. Si mobilitano le vertebre una per una, mentre si disegna un cerchio (o un quadrato, a seconda delle capacità di ognuno) con il mento. Invertendo il senso di rotazione, si muove il collo come la tartaruga.
Di seguito vengono i 3 esercizi del collo del drago: il primo mobilita solo la prima vertebra cervicale, il secondo tutte le sette vertebre cervicali e il terzo aiuta ancor di più a regolarizzare la distanza tra i dischi mediante il movimento di torsione.
2. Muovere le ali come la gru
Le braccia sono leggere. Per lasciarle veramente leggere, è necessario creare spazio tra le vertebre dorsali. Infatti da queste partono le innervazioni che inviano gli impulsi nervosi alle braccia e alle mani.
Aiuta pensare di muoverle, leggere, per volare. Ma le vere ali sono le scapole, che si muovo come se fossero ali lunghissime. Solo di conseguenza si muovono le braccia. E poi rimangono radicate sulla colonna vertebrale, per far respirare i dischi della zona dorsale. Si muovono le scapole per scoprirne il reale radicamento: sono queste, infatti, che veicolano l’energia di Terra e Cielo fino alla punta delle dita.
3. Il Drago gioca tra le nuvole
Tre esercizi per il Drago che gioca tra le nuvole. Tre modi per scoprire come le braccia permettono la distensione del rachide vertebrale. Sempre con la sensazione di essere accarezzati dalle nuvole tiepide, scaldate dal sole del tramonto.
Questo ammorbidisce il costato, una parte del corpo che, spesso, così morbida non è. Occorre articolare le suture delle coste e le inserzioni nelle vertebre, perché guadagnare flessibilità in questa zona significa alleggerire il lavoro della sezione lombare della colonna.
Distendere quindi, utilizzando due forze: quella del Cielo che scende giù, quella della Terra che spinge verso l’alto. Invertire la polarizzazione è il cuore di questo esercizio.
4. Avvolgimento del serpente
Ancora leggerezza e assenza di sforzo, per questo esercizio che mobilita ogni vertebra del rachide. Il segreto è la coltivazione del dan tian inferiore, che viene attivato e nel quale si centra l’esercizio. Per il resto, ci si muove soffici e avvolgenti come il serpente che avvolge le sue spire, fino a quando si arriva con la mani a terra, con il mento sulle ginocchia… oppure fin dove si arriva senza provare fastidi.
A volte, il qi gong è uno studio su come fare di meno (wu wei), con meno enfasi, con meno sforzo. Per questo è uno studio serio e che porta lontano, perché fa accedere al reame dell’azione-senza-azione.
5. Il Drago muove la coda
Questo Drago fa comprendere meglio la conoscenza del qi ascendente, che sostiene il rachide e permette allo spazio tra un disco e l’altro di essere il vero pilastro del corpo (e della Mente).
Un vuoto, su cui si fonda la struttura solida del fisico.
Per questo è molto importante la fase di discesa, fino a un punto che rimanga comodo da sostenere e nel quale le anche possano muoversi liberamente. Poi si muove la coda (il coccige), come fosse la lunghissima coda del dragone. Essa è un quinto arto, che spazza i cieli in ogni direzione. Permette a tutta la colonna di muoversi agevolmente, sostenuta dalla struttura degli archi delle gambe.
6. La tigre si accoscia tra le rocce
Due esercizi per conoscere la Tigre: il primo dinamico, il secondo statico.
Nel primo le anche si aprono fino a mettere i piedi quasi a 180 gradi. Il limite fisiologico sono le ginocchia, che si muovono come su un binario disegnato dalla punta dei piedi. Può darsi che, soprattutto all’inizio, sia necessario scegliere un’apertura minore di 180 gradi. Farsi indicare e aiutare da una guida competente è sempre buona norma.
Nel secondo si compatta la struttura del rachide, alleggerito e rinforzato dagli esercizi precedenti, e lo si sottopone a un carico più specifico. Le anche lavorano nella rotazione opposta: esse sono una delle 9 perle, i punti dove il qi passa, ma può anche bloccarsi facilmente. E sono il punto il cui il fulmine si fa largo nel corpo.
7. La gru in piedi su una zampa
Si solleva un ginocchio, si lascia una gamba radicata come quella delle gru che attendono nello stagno.
Si ruota la caviglia in un senso e nel’altro. Si distende la gamba e si ripete.
La sfida è l’equilibrio, certo, ma soprattutto mantenere i principi dell’Yi Jin Jing, il classico del mutamento tendineo, anche in questa posizione scomoda.
Mentre ci si muove all’interno, manifestando esternamente il movimento sulla caviglia.
8. Girare la Ruota della Legge
Un esercizio per mobilitare la colonna, insieme a ogni vertebra, in sinergia con il resto del corpo. Tutti i movimenti studiati nelle figure precedenti vengono attivati in questo esercizio finale.
È l’integrazione, l’attivazione e l’unione dell’Orbita Microcosmica dopo che i vari punti sono stati risvegliati dai singoli esercizi precedenti. Girare la Ruota della Legge è la pratica meravigliosa del Tao, per unire la Vita con la Natura.
Benefici della pratica di Xing Shen Zhuang
Questa sequenza include figure semplici, ma che richiedono costanza per sviluppare il gong fu, specialmente se si vuole accedere al livello di pratica che libera i valichi dell’Orbita Microcosmica.
I benefici che puoi ottenere con la Xing Shen Zhuang sono:
- Migliorare la circolazione del qi e del sangue nei dodici meridiani principali, nutrendo e umidificando gli organi, i tessuti e le funzioni vitali;
- Equilibrare lo yin-yang armonizando l’alto con il basso, la destra con la sinistra, il qi ascendente con quello discendente;
- Regolare la funzione dell’utero nella donna, nella gravidanza, nel ciclo mestruale e nella menopausa. Nutrire la fertilità nell’uomo. Queste funzioni si realizzano con l’influenza benefica degli esercizi sui bacini di energia, detti anche vasi curiosi;
- Armonizzare le emozioni e i sentimenti moderando gli eccessi della risalita del qi, oltre che mobilizzandolo;
- Sciogliere tutte le “9 perle” ovvero le articolazioni, stirando i tendini e i muscoli e aprendo i meridiani energetici;
- Correggere la postura e rilasciare le tensioni nella colonna vertebrale, anche con lo scopo di “sedere a lungo nella dimenticanza”, ovvero meditare per un tempo congruo al raggiungimento del corretto assorbimento;
- Aprire i valichi dell’Orbita Microcosmica, sia a livello grossolano (benefici fisici) sia a livello sottile (apertura energetica dei vari punti).
Anche per la varietà di benefici, questa è una forma adatta a tutti i livelli di pratica: sia ai principianti che magari vogliono solamente avere un corpo più flessibile e una circolazione del qi migliore, sia per quelli più esperti per i quali è decisiva per avanzare nell’addestramento.
Conclusioni sulla Xing Shen Zhuang
Alla fine della pratica, questa sequenza lascia pieni di energia e calore, pronti per proseguire la propria giornata oppure… sedere a lungo! Una forma per tutti, che fa bene alla schiena e fa bene alla Mente: quando il corpo è più leggero e la Mente più chiara, succede che anche il Cuore si apra facilmente.
Xing Shen Zhuang è una sequenza di qi gong antica, oggi abbastanza diffusa, che torna a disposizione per far stare bene tutte le persone che possano praticarla.
Occorre fare un po’ di manutenzione al corpo, occorre fare manutenzione alla Mente: essi sono il tempio dove possiamo celebrare la Gioia di essere uniti e felici con tutte le cose intorno a noi.
Definisci i tuoi obiettivi, comincia con fiducia gli esercizi. E lascia andare… anche l’obiettivo.
Buona pratica!
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