Il palato è la parete superiore della cavità orale. È costituito nei 2/3 anteriori dal palato duro e nel terzo posteriore dal palato molle.
Queste due porzioni normalmente sono scarsamente distinguibili alla vista, anche se il palato molle è più vascolarizzato e quindi può apparire di colore rosso più intenso, sono invece ben distinguibili al tatto.
Spingendo la lingua sul palato è possibile distinguere queste 2 parti: verso la base della lingua ha inizio il palato molle, di consistenza decisamente diversa dall’altro.
Poggiare la lingua al palato è il modo per collegare il vaso governatore ed il vaso di concezione, per far circolare e completare l’orbita microcosmica.
La lingua
La lingua può essere poggiata in vari punti: appena dietro i denti (come in figura) oppure al centro dell’arco palatale per sostenere la cavità ancestrale dove si raccoglie la consapevolezza: un punto tra e dietro gli occhi che è la casa dello shen, del jing e del ling.
Infine, poggiare la lingua sul palato molle (la piscina celeste) consente anche di alterare il ritmo respiratorio e di accedere ad uno stato di coscienza accresciuta: per farlo realmente, occorre imparare rilassare il muscolo della lingua e farlo quasi cadere in gola. Alcuni praticanti dei tempi passati arrivavano a recidere il frenulo per accedere a questi stadi. Questa pratica non è consigliabile.
Oggi, i primi due punti danno risultati soddisfacenti e pieni per chi voglia avere un’esperienza più chiara della pratica taoista e della propria Natura Originale. Occorre scoprire la Compassione ed esercitarla soprattutto verso se stessi.
Inoltre è da notare che la posizione fisiologica e posturale della lingua in stato di riposo è proprio poggiata ad un punto del palato superiore. Quando cade su quello inferiore, è la causa di problemi al collo ed all’apparto temporo-mandibolare che possono portare a disequilibri posturali fino al crollo dell’arco plantare.
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