L’arte cinese del Mian Xiang risale a molte migliaia di anni fa. Si è sviluppata nel corso dei secoli insieme agli esseri umani, basandosi sull’osservazione della natura individuale dei singoli esseri umani, proprio come i maestri del taoismo osservavano la natura tutto intorno a loro.
Tutti già applicano questo talento, quando ci si siede vicino a qualcuno che non si sopporta “a pelle” oppure sembra di conoscere una persona quando ci si fida ciecamente di una persona. Portare alla luce della consapevolezza questo talento innato rende alcune relazioni della vita molto più semplici.
Una delle scuole più famose nell’antica Cina era quella diretta da Gui-Gu Tze (475-403 a.C.), detto anche il Maestro della Gola del Diavolo, esperto di lettura del volto ed di linguaggio del corpo oltre che anche un maestro di strategia militare. Cho Kuo Liang (circa 181-234 d.C.) perfezionò le pratiche e lasciò i testi cui ad oggi si fanno risalire i100 punti.
Il Canone di medicina interna dell’imperatore Giallo ci lascia il primo trattato di analisi costituzionale, per collegare i tratti del corpo alle malattie ed ai 5 elementi.
Nel 1949 in Cina la lettura del volto, la lettura della mano, l’I Ching e il Feng Shui furono banditi duramente per 40 anni. Mao Tse Tung considerava queste arti parti della religione e quindi un veleno; tutte le tecniche cinesi di predizione e decodificazione del mondo vennero definite delle “superstizioni feudali”. Tuttavia, Mao benché pubblicamente proibisse ai cinesi di credere nella predizione o di praticarla, in privato credeva fermamente in tale arte e chiedeva continuamente consultazioni di Mian Xiang sulle persone a lui più vicine, per essere sicuro della loro fedeltà.
Di fatto, a oggi in Cina queste arti sono tornate in voga, soprattutto con un sapore più che altro “mondano”. Anticamente, il Mian Xiang era uno strumento di autoconoscenza per comprendere Xing, la Natura Originale di ogni essere umano.
È un insegnamento del Tao dello Spirito.
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