Le leggende sono splendide: il loro carico evocativo offre una comprensione più completa di quello che si sta vivendo. Il tai chi chuan affonda le sue radici in diversi racconti mitici ed in particolare la leggenda della gru e del serpente è un insegnamnento che aiuta a comprendere i principi di questa arte.
Nel Taoismo il Tai Chi Cuhan è un arte che si basa sulla forza dell’energia interna del qi. La reale differenza tra tai chi chuan e qi gong è l’intenzione (il potere Yi): approfondisci le tre differenti intenzioni nel tai chi chuan e nel qi gong in questo articolo.
La leggenda della gru e del serpente aiuta a capire i principi di questa arte marziale interna: ciò che è morbido e cedevole vince su ciò dritto e rigido.
La leggenda taoista delle gru e del serpente
C’era un monaco molto esperto nel kung fu di Shaolin ed altrettanto dedito alle pratiche del Tao. Un giorno, durante una sua passeggiata in connessione con il Cielo, la Terra e la Natura delle Cose il suo occhio fu attratto da un combattimento tra una gru ed un serpente.
Questo evento accidentale lo folgorò all’istante: il serpente riusciva a schivare e neutralizzare i fulminei attacchi rettilinei portati dalla gru con il lungo becco, grazie ad altrettanto veloci movimenti a spirale, senza mai compromettere la propria forma ed il proprio movimento spiraleggiante. Il serpente si muoveva appena e spesso veniva finanche lambito dal becco appuntito, ma la sua pienezza unita alla sua cedevolezza gli permetteva comunque di accompagnare gli attacchi lontano dai propri punti vitali.
Il monaco comprese come la morbidezza vincesse sulla rigidità: eliminando l’uso di pesi e sacchetti di sabbia per l’allenamento, introdusse invece le tecniche taoiste di meditazione e sviluppo energetico, di controllo del respiro e gli esercizi di contatto interno e alchimia. E applicò tutto questo alla pratica marziale del tai chi chuan.
Dalla leggenda alla pratica marziale
Questa nuova pratica si era già posizionata oltre l’arte marziale, trascendendone lo scopo. L’abilità marziale scaturisce come conseguenza di una pratica costante ed attenta, piuttosto che essere il fine della pratica stessa. Il fine diviene la conoscenza. Usare la mente per indirizzare l’intenzione. Questa attitudine (il potere Yi) permette di raggiungere obiettivi meglio radicati, che sorpassano il solo sviluppo fisico portando la pratica ad un altro livello… l’integrazione della triade Corpo, Mente e Spirito.
La spirale anima il movimento, la spirale anima anche l’immobilità. Ecco il sebgreto del tai chi chuan.
La leggenda che arriva nella vita.
Il Tai chi chuan ha origine nel taoismo, cui sono ispirati i principi filosofici della pratica. Si può fare da soli o in coppia seguendo i 10 principi che animano la qualità del movimento del tai chi chuan.
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