Quella degli assaggiatori dell’aceto è una storia semplice, una leggenda utile per trovare il proprio punto di partenza nella vita. Con quel potere evocativo che può far comprendere meglio la verità.
I protagonisti sono tre grandi saggi, appartenuti a periodi storici vicini ma che probabilmente non si sono mai incontrati: Confucio, Buddha e Lao Tsu. Sono i rappresentanti delle tre strade spirituali più seguite in Cina.
Si trovano di fronte a un barile d’aceto e tutti e tre vi intingono il dito e lo assaggiano. Per questo di chiamano gli assaggiatori dell’aceto (o i degustatori dell’aceto).
Guastare come l’atto del bambino, che vuole conoscere ogni cosa attraverso il suo corpo, i sensi e la vita. Questo il senso della leggenda.
La filosofia del Tao è animata da quattro principi filosofici e pratici che vengono usati anche dalla varie arti mediche, dal qi gong e dalla meditazione.
Tre sapori differenti per i degustatori dell’aceto
La leggenda vuole che tre uomini si ritrovassero intorno a un barile di aceto. E ne assaggiarono il contenuto.
Si dice che Confucio rilevò il sapore aspro, Buddha il sapore amaro e Lao Tsu il sapore dolce. Questo rappresenta allegoricamente il punto di partenza delle tre filosofie verso il percorso di Verità e Illuminazione.
Il primo uomo tra gli assaggiatori di aceto fu Confucio appunto. E lo gusta come aspro. Il confucianesimo asserisce che i rituali creano ordine il quale conduce a giusti risultati. Chi segua il confucianesimo ha cara la cultura familiare e degli antenati. Per Confucio, la vita moderna è spesso aspra quando devia dal rito e dal ricordo di ciò che è passato. E il governo degli uomini si è allontanato dal governo dell’universo, o “Via del Cielo” imperiale.
Il secondo dei tre assaggiatori di aceto, Buddha, gusta l’aceto come amaro. I buddisti credono che un uomo, migliore e più fortunata incarnazione possibile, debba abbandonare il samsara e il ciclo delle reincarnazioni per raggiungere il Nirvana. Questo percorso viene ostacolato dall’Illusione (Maya) che guida al dolore. Da cui l ‘essenza amara della vita: egoismo e mancanza di connessione con l’ambiente è la fonte di marezza e sofferenza.
Il terzo uomo è Lao Tsu, autore del Tao Te Ching che è il più antico libro sul taoismo. A Lao Tsu, l’aceto piace. Alcuni dicono che lo trovasse dolce, addirittura. Nel taoismo, anche l’aceto fa parte dell’armonia tra il cielo e la terra.
Il Tao è un concetto fondamentale della filosofia cinese, approfondisci il significato del Tao e la sua simbologia.
Confucianesimo
La partenza di questo sistema è l’ordine sociale, ottenuto attraverso il rispetto rigido delle norme. In realtà Confucio voleva applicare un sistema normativo funzionante a una vasta regione come quella cinese, abitata da persone con diversi livelli di sociale e di evoluzione.
Ecco perché il rigido (aspro appunto) rispetto delle leggi e dei rituali. In realtà, la legge che si vuole rappresentare è quella del Cielo, che dà ordine a ogni cosa.
Lao Tsu vede il confucianesimo come una serie di leggi create da uomini, che le pensano migliori delle leggi naturali che dal Cielo si rispecchiano nella Terra. Quanto maggiore è l’interferenza umana con la natura delle cose, maggiore è la distanza che si crea tra gli esseri umani e l’armonia del Tao.
Seguendo Lao Tsu, la vita può diventare aspra quando si cerca di manipolare la natura e si ignora l’armoniza del Tao.
Buddismo
La vita è sofferenza: ecco la prima rivelazione del Buddha illuminato. La sofferenza generata dalla resistenza e dai preconcetti, dall’impedire alla vita di svolgersi perfetta. Il sentiero proposto dal buddismo è aggirare questa sofferenza educando la mente.
Un’educazione rigida, che serve per abbracciare la sua reale natura: pura luminosità senza confine e senza forma.
Lao Tsu vede il buddismo come appoggiato eccessivamente alle ombre della Natura. Piuttosto che evidenziare le trappole che portano al dolore (comunque reali), occorre osservare anche tutte le opportunità per apprendere che vengono dal Tao, la propria Via.
Ma la vita diventa amara quando l’egoismo e l’attaccamento creano risentimento e offesa verso la natura e l’ambiente che circonda l’essere umano.
Taoismo
La vita è quello che è. Ogni cosa ha una funzione che non è interessante da indagare. Il Tao non si può descrivere, perché affaticarsi a rincorrerlo? Meglio vivere la vita senza sforzo, immersi nella fragranza del divenire degli eventi. Lao Tsu parte da questo, per raccontare della “meraviglia che si prova sulla soglia del mistero”. E’ il paradosso dell’unione yin-yang.
Il Taoismo è abbandonarsi nella Via, ovvero la meccanica di movimento che governa tutte le cose tra Cielo e Terra, senza realmente muoversi.
Non si può definire la Via, ovvero il Tao si può solo sperimentare e intuire.
Quando si rimane con la propria Via, ecco che la vita è felice.
Quindi, queste strade sono così diverse?
I tre sistemi filosofici hanno punti di partenza differenti, ma arrivano alla stessa radice: l’essere umano. Sono utili a persone con diverse storie e con modi di pensare differenti, ma su queste strade si incontrano le medesime opportunità e i medesimi ostacoli. Sono lo stesso insegnamento che, compassionevolmente, si fa molteplice per venire incontro alle incompletezze di tutti noi. Ecco perché i tre saggi sono raccolti intorno alla stessa giara.
La stessa giara che contiene aceto, ma anche l’essenza della vita. La verità è Una, l’auspicio è che ognuno ci arrivi seguendo la strada più adatta. Per questo la vita è ricca e abbondante: quindi è importante mantenere la mente della gratitudine e della Gioia. Poi si può andare dove si vuole, si può vedere ogni cosa come si crede… aspra, amara, dolce…
Tanto alla fine, ogni cosa è illuminata.
Taoismo e Buddismo spesso sono confusi tra loro, così come la loro simbologia e le loro pratiche. Approfondisci cos’è il Tao e la sua differenza col buddismo.
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