Il qi gong è un esercizio fisico, spesso codificato, che si armonizza con la Mente e il Respiro. Per questo consente l’acceso a uno spazio nuovo di trasformazione e fa stare bene.
I 18 esercizi taoisti sono un qi gong che coltiva la salute delle articolazioni e di “wei”. Lasciando che il qi e lo Yi (intenzione) penetri profondamente nel corpo fisico.
Prima di proseguire, è bene approfondire il concetto il Qi Gong e capirne il significato, puoi farlo leggendo questo articolo.
I 18 esercizi taoisti: un po’ di storia
I 18 esercizi taoisti di longevità sono una serie di sequenze messe insieme negli anni ’70 nell’ambito di ricerche sull’efficacia medica dei movimenti consapevoli del qi gong: il suo creatore ha posto l’attenzione più sulla parte fisica e grossolana (allineamento muscolo-scheletrico, scioglimento articolare, allungamento tendineo) che su quella strutturale energetica (meridiani ordinari e curiosi, visualizzazioni), raggiungendo in ogni caso ottimi risultati su entrambi i punti di vista, che sono indissolubilmente legati.
Quindi più che di meridiani, agopunti e contatto con il Cielo e la Terra in questa forma si parla di spalle, braccia, collo, muscoli, legamenti, kua (i diaframmi del corpo, punti in cui si raggruppano muscoli e legamenti: perineo, anche, spalle, articolazione dell’atlante, ecc).
Le parole sono differenti, lo spirito rimane uguale. Ecco la grande ricerca del taoismo.
Le tre sezioni delle 18 terapie taoiste
I 18 esercizi taoisti di longevità vengono suddivisi in 3 sezioni da 6 figure ciascuna. Ogni sezione è focalizzata su un distretto del corpo riconducibile ai 5 archi: i 2 archi delle braccia, i 2 archi delle gambe e l’arco della colonna vertebrale.
Lavorare con il movimento è uno dei principi del qi gong: anche il medico taoista Hua Tuo, vissuto tra il secondo e terzo secolo dopo Cristo, ci ha spiegato l’importanza del movimento consapevole per mantenere un corpo forte ed uno spirito attivo.
Il fatto che si parli in linguaggio “poco profondo” in questo qi gong non deve disorientare. Va anche inserito nel momento storico, in piena rivoluzione culturale. Rimane una forma utile come attivazione, per poi procedere a pratiche che raggiungano strati più ricchi ed interni del praticante.
Ma anche lavorare in modo grossolano, focalizzandosi sulle parti visibili del corpo, è un lavoro che può risuonare a molte persone ed essere utile. Procediamo, ora, sezione per sezione.
Prima sezione: collo, spalle e braccia
La prima sezione è dedicata agli archi delle braccia, inclusivi della movimentazione del collo, in quanto il muscolo trapezio vede la sua inserzione nell’area occipitale e si aggancia al processo acromiale, rendendosi strutturale nella trasmissione della forza verso le mani. Inoltre l’innervazione che procede nelle braccia ha la sua origine tra C-3 e T-1: il collo è fondamentale nel movimento degli arti superiori. L’articolazione scapolo-omerale e quella delle vertebra C-7 sono il kua superiore del tronco.
1. Guardare nelle 5 direzioni
Rinforza ed attiva il collo, ruotando il capo e ruotare lo sguardo a sinistra; a destra; in alto; in basso. Si scioglie un movimento circolare. La quinta direzione è quella centrale, che si attraversa sempre con il capo e lo sguardo.
2. Aprire il petto
Mani all’altezza della gola, si guarda nella “bocca della Tigre” (hegu, IC-4). Divaricare le braccia ai lati delle spalle portando le mani all’altezza degli occhi, formando un cerchio con le dita e focalizzando lo sguardo al centro del cerchio, alternativamente a destra e a sinistra. Rinforza le spalle, le connette con il movimento del collo.
3. Raccogliere dal Cielo
Si raccoglie dal Cielo e si porta al petto. Continua la connessione delle spalle con il collo e lo scioglimento articolare potenziato dall’utilizzo consapevole dello sguardo, che segue prima una mano, poi l’altra. Si studia la comunicazione delle spalle con il petto.
In questo esercizio la più grande guida è il nome (come spesso accade): infatti è come se si raccogliesse una cosa che non scende, oppure come se si volesse trazionare su il corpo su una sbarra orizzontale.
4. Disegnare un cerchio
Connette gli archi delle braccia in un’unica struttura. Si cerca la massima estensione mantenendo il radicamento delle scapole. Anche lo sguardo è connesso con l’orizzonte, si mobilita il collo.
5. Far volare la farfalla
L’attenzione si muove dall’esterno verso l’interno. Lo sguardo è sul gomito vicino al corpo. Con le scapole radicate le braccia si muovono seguendo una spirale ed imitando il battito d’ali di una farfalla: è più importante quello che non si muove che quello che si muove.
6. Innalzare verso il Cielo
L’attenzione torna all’esterno, lo sguardo si sposta sulla mano e si perde oltre la mano stessa. Il braccio posteriore radica in Ming Men, quello proteso al Cielo distende la colonna vertebrale. Le spalle si rinforzano e si aprono.
Seconda sezione: movimentazione della colonna vertebrale
La seconda sezione degli esercizi di longevità si concentra nella mobilitazione della colonna vertebrale. Non solo flessione ed estensione, ma anche rotazione e inclinazione, per aumentare la spazio intedescale e alleviare ogni sindrome dolorosa a carico del rachide.
La colonna è un arco, uno dei tre del corpo: la sua struttura è formata a sua volta da archi ovvero dalle sue curve fisiologiche. Ammorbidendo i legamenti si rendono i capidaco di questa struttura forti e stabili. Così si ottiene un “bastone di giada” che con l’esercizio si rende flessibile come il bambù.
In questa sezione occorre mobilizzare tutti i 5 kua del tronco.
7. Tendere il corpo come un arco
Si separa l’alto dal basso, la colonna si estende. Il fianco viene aperto dal movimento, lo spazio tra i dischi aumenta, ogni vertebra si mobilita.
8. Spingere il mulo e tirare la corda
Si risvegliano i muscoli rotatori della colonna, si rilasciano i paravertebrali. Due i punti di applicazione della forza: il palmo della mano che spinge, il gomito che tira.
9. Ruotare il bacino
Utilissimo per ogni dolore alle gambe ed ai lombi. Il bacino si muove ed ondeggia, liberando il kua delle anche. Oppure la testa rimane fissa e muovono solo le anche. Il bacino è la radice della colonna, a volte si muove, altre rimane fermo… soprattutto quando si muove tutto il resto.
10. Oscillare il tronco
Si connette il movimento con le braccia e lo sguardo, guardando a sinistra e destra. Qualcuno dice “raccogliere il qi del Cielo, raccogliere il qi della Terra”.
11. Colpire lateralmente a mano aperta
Si raccorda il movimento al cambio di peso, si studia come la colonna trasmette la forza dai piedi alle mani. Per lenire il dolori alle ginocchia ed ai lombi.
12. Sfiorare i piedi con le mani
Si studia l’estensione della colonna e la rotazione del trocantere nel bacino (o meglio nell’acetabolo, la sua articolazione). Il bacino ruota dal piano ortogonale al piano frontale al pavimento. Sacro e coccige sono piacevolmente sollecitati dal movimento, recuperando possibilità articolari e guarendo dai piccoli dolori.
Terza sezione: anche e gambe
La terza sezione è dedicata all’arco delle gambe. Quest’arco parte da Terra: l’arco plantare è il microcosmo del macrocosmo arco delle gambe. Adagiata sull’arco plantare, sale la struttura delle gambe, che è la radice del movimento. Aprire ed armonizzare i kua inferiori del tronco (anche e perineo, oltre al punto yong chuan) è lo scopo di questa sezione.
13. Accarezzare le ginocchia
Si sollecita il movimento rotatorio poggiando le mani sulle ginocchia. E’ un lavoro soprattutto sulle caviglie, di cui si allena la flessibilità.
14. Sedersi e guardare di lato
L’arco della gamba dove si sposta il peso è pieno, l’altro arco è vuoto. La natura dell’arco è comunque quella di essere struttura portante, anche quando non sostiene.
15. Flettere le ginocchia
La schiena rimane naturalmente distesa: elimina le rigidità di anche e ginocchia, armonizza il piede piatto.
16. Piegarsi e tendersi
Si studia la trasmissione del movimento verso le mani: più si scende in basso, più la mani si muovono naturalmente verso l’alto. La radice delle gambe è un saldo sostegno per la spinta delle mani.
17. Equilibrio
L’arco di ogni gamba sostiene tutto il peso del corpo, per questo deve essere presente soprattutto quando si sta su un piede solo. Si spinge verso Terra e sale il ginocchio. Accresce la flessibilità delle gambe.
18. Il passo dell’eroe
Si studia il punto di massima estensione dell’arco: quel punto in cui la gamba si stende, ma comunque la struttura elastica rimane, perché i tendini sono attivi.
Conclusioni
Nei 18 esercizi taoisti di longevità si parla un linguaggio molto più “concreto” che in altre forme di qi gong ma la loro efficacia, in effetti, è visibile e percepibile anche al livello più interno e sottile.
Se vuoi approfondire il qi gong, magari con una forma in cui si parla un linguaggio più sottile che include i meridiani ed il sistema degli elementi, può interessarti anche questo articolo su la guida completa agli 8 pezzi di broccato.
Concludendo, la forma delle 18 terapie di longevità rimane molto utile come attivazione corporea e inoltre, offre un semplice strumento di autoprescrizione in caso di dolori o necessità rieducative o preventive. Questo a patto che si conosca bene la forma: ovvero che si siano studiati gli esercizi e li possa praticare con agio e facilità.
Una forma realmente per tutti, che si adatta ai piccoli problemi che sorgono nel corpo: dolori, poca libertà di movimento, senso di oppressione.
Semplice, realmente da praticare.
Il qi gong, oggi, viene praticato da milioni di persone in tutto il mondo. Prima di iniziare la sua pratica approfondisci il significato e i benefici del Qi Gong in questo articolo.
Ciao Giuliana, grazie per il tuo commento che mi fa particolarmente piacere perché vedo che sei studente della Taoteca e quindi sai bene che nei corsi c’è mooooolto di più che in questi articoli. Che sono si, preziosi e ricchi di informazioni. Ma un corso come l’ultimo che hai acquistato sui 5 animali è proprio tutta un’altra cosa.
Gli articoli sono una dimostrazione per far intuire cosa può venir dopo.
Grazie per il tuo entusiasmo e buon Tao 🙂
Oscar, queste sono quelle informazioni che tanti altri si fanno pagare un sacco di soldi ! Il tuo sito è veramente ottimo ed il tuo insegnamento chiaro, profondo e generoso : Grazie !
Ciao Rob, magari in un altro articolo. Già così il post è sufficientemente lungo. Rimani sintonizzato quindi 🙂
se non indicate però la respirazione è poco utile
Grazie….molto utile….:)
🙂
Grazie utilissimo
Domenica, attraverso lo studio viscerale dei 18 esercizi di longevitá, abbiamo esplorato le origini del movimento. É stato un lavoro gratificante a livello fisico ed energetico. Grazie a tutti!